Al ha segnalato: Sono arrivati ad Ancona "La Vergine delle Rocce" e altri capolavori della mostra "Leonardo, genio e visione in terra marchigiana": questa mattina, di fronte ai giornalisti, sono state aperte le dieci preziose casse. Fonte: www.gomarche.it ANCONA - La Vergine delle Rocce, già della Collezione Cheramy, è ad Ancona. Un'occasione unica di ammirarla, appena arrivata dalla Svizzera, è stata offerta ai giornalisti dal Comitato scientifico di Leonardo, genio e visione in terra marchigiana, mostra di 22 opere del Rinascimento in esposizione alla Mole Vanvitelliana dal 15 ottobre all'8 gennaio. Dieci casse di legno, giunte ieri alla sede della mostra, sono state aperte, infatti, questa mattina, per redigere il verbale dello stato di conservazione. Presenti, oltre alla stampa, Marina Conti della Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Urbino e di Giovanni Morello, uno dei curatori insieme a Carlo Pedretti, presidente del Comitato scientifico e massimo studioso dell'opera di Leonardo. Dopo il viaggio in un camion climatizzato e dotato di dispositivo satellitare per l'immediata localizzazione e messa in sicurezza, la grande cassa di legno costruita appositamente per il capolavoro leonardesco è stata aperta. L'operazione è avvenuta, letteralmente, in "guanti bianchi", con tutte le cautele e la reverenza dovute ad un capolavoro del più grande genio della pittura. Momento solenne ed emozionante, con fotografi, operatori e giornalisti assiepati come davanti ad una diva famosa che si concede agli obiettivi. La Vergine delle Rocce, terza versione del 1495-1497, successiva a quella conservata al Louvre e a un'altra alla National Gallery, è stata scoperta a Parigi nell'800 e fa parte dal 1990 circa, di una collezione privata svizzera. E' stata restaurata dal Pinin Brambilla, che ha condotto l'opera di il restauro anche del Cenacolo di Leonardo. Si tratta di una versione che, come iconografia, sta a metà tra quella al Louvre e quella inglese. "La novità rispetto alle altre versioni", ha spiegato Morello, "sta nella luce: non proviene da nessuna fonte, la Madonna e i personaggi sacri sembrano brillare di luce propria, in omaggio proprio al mistero dell'Immacolata Concezione di cui l'opera diveva essere la rappresentazione." Le operazioni di constatazione dello stato delle opere d'arte, disegni, manoscritti, incunaboli sono iniziate con l'apertura della cassa che conservava la Madonna dei fusi, un meraviglioso capolavoro del 1477 di Cesare da Sesto; quindi la Maria Maddalena e Santa Caterina d'Alessandria del Giampietrino del 1515-1520. Le altre opere già giunte ad Ancona sono: la Monna Vanna, di Gian Giacomo Caprotti detto il Salai, Studi e Disegni di figure e appunti su congegni meccanici di Leonardo dagli Uffizi di Firenze e dall'Università di Bologna; da Fossombrone due disegni di Teste di Cavallo da Leonardo di Gherardo Cibo; da Firenze l'incunabolo di Andrea da Barberino, Il Guerin Meschino; da Ascoli l'incunabolo di Cecco d'Ascoli, L'Acerba. Dalla Collezione Leopardi, l'Apografo del Trattato della Pittura di Leonardo. L'altra grande attrazione, il famoso Codice del Volo, di Leonardo, arriverà da Torino nel pomeriggio di oggi; altre opere pittoriche, manoscritti e disegni da Venezia, invece arriveranno nei prossimi due giorni. La cassa contenente il capolavoro della Maria Maddalena di Leonardo e assistente, già ad Ancona, non è stata aperta di fronte ai giornalisti, alimentando così la curiosità fino all'apertura della mostra; forse un ossequio al mistero che avvolge questo personaggio, anche a livello letterario. Nella foto: Il momento dell'apertura di una cassa |